Cenni Storici
A Vasanello, in provincia di Viterbo, viene celebrata ogni 5 di Maggio la solenne processione con il baldacchino di San Lanno , festività inclusa nei festeggiamenti per la celebrazione del Santo patrono.
San Lanno, secondo fonti storiche, nacque in Germania a Colonia nel III secolo d.c.; dopo essersi arruolato venne inviato a combattere nel territorio laziale sotto il comando di Diocleziano. Proprio in Italia arrivò quella vocazione che lo portò a professare il Credo cristiano. Il 5 Maggio del 296 fu condannato a morte e decapitato a Bassanello (che poi che diventerà Vasanello) in quella che è l’attuale Cappella di San Lanno. Dal giorno del suo martirio avvennero numerosi miracoli e guarigioni che portano il soldato tedesco al processo di santificazione.
La Processione
La giornata del 5 Maggio ha inizio con la visita all’urna contenente i resti del Santo. La teca oltre a contenere una raffigurazione in cera di San Lanno custodisce anche le sue spoglie mortali. L’urna si trova nei sotterranei della chiesa di Santa Maria Assunta, adiacente a piazza della Repubblica. In questo luogo viene allestito il baldacchino, sul quale campeggia una statua del Santo patrono, che verrà portata in processione lungo le vie del paese, a spalla, dai Facchini di San Lanno.
Il baldacchino dopo aver lasciato la chiesa, viene adagiato sul palco dove verrà celebrata la Santa Messa. Una volta terminata la funzione il percorso prosegue per le vie del paese per poi ritornare al punto di partenza. La fermata principale si ha proprio davanti alla chiesa di San Lanno dove appunto il martire fu decapitato; Qui i Facchini sollevano verso il cielo la struttura. Le festività vengono organizzate da una “classe”, quest’anno è stato il turno del 1978. Ogni 10 anni viene portata in processione, anziché il baldacchino, proprio la teca contenente i resti di San Lanno.
Perché fotografare San Lanno?
I Facchini di San Lanno, sono da qualche anno, gemellati con il Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa di Viterbo; ecco il motivo della nascita di questa serie di fotografie. Coprendo la giornata per il Sodalizio (troverai le foto per la copertura della giornata qui), ho cercato anche qualche scatto più intimo e personale. Era per me il secondo anno ma – vuoi per le modalità della processione e del trasporto o per la bellezza della festa – mi sono trovato subito bene nel cercare di tirar fuori il senso di questo legame tra credo e tradizione.
Sperando di aver reso giustizia a questa bellissima festa patronale, ringrazio fin da subito chi si rivedrà in questi scatti.
Per chi invece volesse approfondire questo percorso fotografico vi rimando al reportage dedicato alla Madonna del Monte di Marta che troverete a questo link.
Al prossimo anno.