Il Nero Barbagia lo trovi nei volti del carnevale, nella fuliggine, nei vestiti delle signore per le strade di Oliena o nei fori di proiettile su qualche cartello stradale.
Dopo l’uscita del teaser eccoci alla presentazione della serie.
Tanti i km percorsi nel cuore della Sardegna (più di 500) e numerose le esperienze condivise con le persone che mi hanno accolto e che hanno reso possibile questo reportage; momenti che non solo rimarranno impressi su di una fotografia, ma anche nei miei sensi. Il focolare di un camino con la carne a cuocere, il caffè della Signora Giuseppina, il famoso formaggio sardo fatto in casa da Polidoro.
Ti rimangono dentro le persone che ti hanno ospitato e regalato il loro tempo.
Il Nero Barbagia ti lega a questa terra splendida, ricca di tradizioni, senso di comunità e soprattutto di appartenenza.
Nero Barbagia in sintesi
In Nero Barbagia troverete 3 sezioni principali:
- Entroterra (composto da 6 scatti in panoramica)
- Carnevale (con le fotografie scattate in occasione del Carnevale dei Sos Tumbarinos a Gavoi e di Su Battileddu a Lula)
- Persone
L’idea di partenza era quella di affrontare, grazie alla macchina fotografica, una sorta di percorso antropologico che partendo dal paesaggio – elemento inscindibile dal popolo che lo abita – e passando per il Carnevale, scendesse nelle case e negli occhi delle persone. Sicuramente è stato piantato un seme, la voglia di ritornare e raccontare in fotografia questa terra, è tanta e non ne mancherà l’occasione; la Sardegna è ricca di riti e tradizioni e quindi si tratta solamente di un arrivederci.
Ringrazio – in ordine alfabetico – chi ha contribuito a rendere possibile Nero Barbagia: Adriana (per il prezioso aiuto in fase di editing), Foto Video Mecarini (per il materiale fotografico messo a disposizione), Gianni (per i contatti ad Oliena), Giuliana (per l’ospitalità e l’aiuto), Martina (compagna di avventura seppur con itinerari diversi), Pietro (il cicerone nonché la scintilla di questo progetto), Polidoro (per la pazienza e il supporto fondamentale di quei giorni). Grazie!
Ora spazio alle fotografie.